sabato 28 settembre 2013

Mercoledì ne abbiamo sentite - M5S Genova



Mercoledì ne abbiamo sentite
Alla Commissione per lo Scolmatore dopo un lungo discutere dove l'Ingegner Pinasco (responsabile del procedimento) presentava il progetto senza notificare mai con chiarezza quale sarebbe la portata d'acqua prevista dal nuovo scolmatore (dato determinante per la riuscita dell'intero progetto!)...e quale la portata cui bisogna far fronte in caso di alluvione, abbiamo sentito dire--solo in conclusione della seduta--che la portata è di 111 m3/s nel nuovo progetto, ma che all'occorrenza si presta a sostenere anche 160 m3/s, cioè la portata d'acqua in caso di alluvione, stimata in quel tratto secondo calcoli vecchi di 7 anni. Senza entrare nel merito dei dati non aggiornati, come questo accadrebbe non ci è dato sapere. Siamo sicuri che una struttura progettata per sostenere 111m3/s vada bene anche per 160m3/s?
Certi che i nostri tecnici sappiano quello che stanno facendo, vorremmo una spiegazione.
Abbiamo poi sentito dire che i prezzi sono proprio quelli che ci aspettavamo noi, e cioè ben più alti rispetto a quelli previsti dal progetto comunale: 59 mln (nelle stime più ottimiste) contro i 45 mln previsti dal progetto, ci sono cioè almeno 15 mln di differenza. Anche in questo caso, quando abbiamo chiesto spiegazioni abbiamo ricevuto una risposta curiosa: nonostante il costo effettivo possa essere più alto delle stime (sembra si siano basati anche sui prezziari dei progetti del 2007, senza fare i dovuti aggiornamenti...), ci garantiscono che all'occorrenza potranno farli abbassare. Quanto vogliono. Anche di questo, siamo sicuri?
Quel che è peggio è che chi avesse assistito alla Commissione di ieri avrebbe avuto la netta impressione che la Giunta si preoccupi essenzialmente non tanto della messa in sicurezza dei quartieri a rischio alluvione, né tantomeno il felice utilizzo dei soldi pubblici, quanto dell'urgenza di utilizzare subito il finanziamento concesso! Abbiamo sentito dire a gran voce, e con una certa urgenza, che se non useremo subito il finanziamento, lo perderemo! Bene. Ma se questo bramatissimo finanziamento lo useremo per un progetto impossibile da portare a termine, le ripercussioni saranno tremende, sia in termini di vite umane (!), sia in termini di costi e di pressione fiscale. Un progetto impossibile da concludere è un progetto INUTILE.
Con un progetto inutile, basato su stime e misurazioni non aggiornate, non si potrà mettere in sicurezza un bel niente, perché a un certo punto gli scavi dovranno per forza essere interrotti, vuoi per mancanza di soldi, vuoi perché le previsioni di misurazione risultano sbagliate (e non sarebbe la prima volta!).
L'obiettivo è sì usare il finanziamento, ma usarlo BENE. Noi non siamo contrari alle spese pubbliche, siamo contrari agli sprechi: nella situazione economica attuale non ce li possiamo più permettere, si è sprecato troppo prima e tutti gli sprechi di adesso, di questi anni, le generazioni future li dovranno ripagare centuplicati. Oppure falliamo. E non è bello essere dei falliti.
Chiediamo che siano fatti tutti gli accertamenti necessari. Accertamenti che la Giunta non sembra preoccupata o interessata a voler fare, accontendandosi un po' troppo semplicisticamente dei dati del 2007. Ma quei dati fotogravano una situazione idrogeologica assai diversa da quella post-alluvione del 2011. Chiediamo che le stime dei prezzi del progetto siano DA SUBITO aggiornate e che prevedano anche i costi di manutenzione: dobbiamo sapere a cosa stiamo andando incontro in termini di tempo e denaro.
Figurarsi che ieri abbiamo dovuto richiedere in extremis che fosse fatto almeno un sopralluogo prima di procedere con le decisioni al Consiglio Comunale di martedì. Il sopralluogo non era previsto! È stato concesso di farlo lunedì, ma ci chiediamo se con così poco preavviso sarà possibile portare le strumentazioni necessaria e convocare esperti di vaglia. Ci chiediamo anche se un sopralluogo fatto in giornata possa davvero curare nel dettaglio un'area così vasta. La sensazione è che si andrà ad aprire la galleria (già esistente), si darà un'occhiata e poi via di corsa al Consiglio.
C'è un ultimo punto oscuro. Perché è stato scelto di trasportare i detriti degli scavi via mare, visto che è un sistema estremamente lento e dispersivo? Le chiatte necessitano di condizioni climatiche molto particolari, sembra sia necessaria addirittura la calma piatta, ma con il nostro mare agitato questo significherebbe poter lavorare solo pochi giorni al mese, i tempi si dilaterebbero quindi oltre ogni dire e così i costi, perché la chiatta va pagata per tutto il periodo, anche per i giorni in cui non viene utilizzata. Ma se dall'ultimo disastro di due anni fa non è ancora stato fatto nulla di incisivo, per l'emergenza alluvione, non dovremmo ora agire d'urgenza?
Abbiamo chiesto conto alla Giunta, stiamo aspettando risposta.
(Alice Salvatore ed Alessandro Ravera)

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